Nell’ultimo periodo, molti prodotti risultano introvabili o con prezzi più alti rispetto a qualche mese fa. Cosa c’è dietro questo fenomeno che a vari livelli colpisce prodotti molto diversi tra loro?
Sicuramente questa situazione ha più cause, legate in modo più o meno diretto alla pandemia. Uno dei fattori principali soprattutto per l’Italia, Paese che importa la maggior parte di materie prime e semilavorati dall’estero, è sicuramente il trasporto marittimo con l’aumento fuori controllo dei noli e la difficile reperibilità di container.
A partire dal secondo trimestre del 2020 e più marcatamente dall’inizio del 2021, si è assistito ad un progressivo e costante aumento dei costi dei noli marittimi che hanno raggiunto livelli mai visti in precedenza. I rincari, soprattutto per la tratta ASIA – EUROPA, sono arrivati in alcuni casi a quintuplicare il costo medio del trasporto calcolato sugli ultimi 3 anni e a superare di gran lunga il valore della merce.
Il motivo del rialzo dei costi
Due episodi hanno spinto ulteriormente i costi al rialzo e amplificato i rallentamenti alla movimentazione delle merci. I primo è il blocco del canale di Suez per l’incagliamento della portacontainer EVER GIVEN; il secondo è il blocco di uno dei porti più trafficati della Cina, lo Yantian International Container Terminal (YICT), per un focolaio di “variante Delta” di coronavirus con conseguenti pesanti restrizioni in termini di sanificazione e quarantena.
A questa situazione si aggiunge la penuria di container vuoti, poiché quelli ritirati dal mercato lo scorso anno non sono stati rimpiazzati. Al contempo la ripresa dell’economia mondiale, a fronte di magazzini vuoti e “voglia di ripartenza”, ha accresciuto la domanda di importazioni. Il risultato è che i contenitori risultano introvabili.
Alcune materie prime sono pertanto diventate irreperibili o con costi inaccessibili e la stragrande maggioranza delle aziende, già pesantemente colpite dalla pandemia, è in difficoltà perchè non sa dove approvvigionarsi e in alcuni casi non riesce a farlo. Tutto questo in un momento di ripartenza economica e di problematicità nel gestire eventuali aumenti di prezzo, soprattutto per materie prime “povere”, voluminose e di difficile sostituzione.
Nonostante i costi dei noli difficilmente ritorneranno ai livelli pre-pandemici, la speranza è che le aziende riescano ad internalizzare parte degli aumenti in attesa che i fattori scatenanti possano nel medio periodo rientrare in una situazione di normalità.