L’albero di ulivo può arrivare anche a 15 metri di altezza e fa parte della famiglia delle Olacee. La sua storia ha origine in Palestina; si diffonde poi in Egitto intorno al 2000 a.C e, quindi, in Grecia e nelle restanti regioni del bacino del Mediterraneo.
La pianta dell’ulivo si riconosce per la corteccia di colore chiaro, che scurisce con l’età, e per le foglie lisce. Il tronco, invece, è sinuoso e nodoso e crescendo si divide fino a diventare cavo. Quello che è più importante, tuttavia, è che la legna di ulivo è una delle migliori da usare come legna da ardere e combustibile. Si tratta, infatti, di un tipo di legna che brucia molto bene anche quando è verde per la presenza di olio al suo interno. Infine, quando brucia si ottiene un fumo fragrante e aromatico, che rende questa legna da ardere perfetta in cucina per la preparazione di pizze e focacce.
Non solo: tra le tante tipologie di legna da ardere, l’ulivo è perfetto anche per il riscaldamento e viene utilizzato in stufe e caminetti; un’ulteriore proprietà è che, bruciando lentamente, fa poco fumo e rilascia fragranze aromatiche.
Concludiamo questa breve panoramica sulle principali caratteristiche della legna di ulivo, considerando che è adatta alla combustione anche quando non è essiccata, poiché arde facilmente.
Legna da ardere: la xylella, il batterio degli ulivi
Recentemente gli ulivi sono diventati tristemente noti e passati alla cronaca per la presenza della Xylella e per il triste scenario di migliaia di ulivi eradicati e ridotti a tronchi morti nel Salento, in Puglia. Proprio questa è stata una delle zone più colpite dal batterio della Xylella Fastidiosa, un batterio ad elevata variabilità genetica e fenotipica, il quale si presenta con caratteristiche diverse. Ad oggi se ne conoscono quattro specie, capaci di infettare ben 150 diverse tipologie di pianta.
Nonostante la presenza di diverse varianti, tuttavia, il meccanismo di azione è simile per tutti i tipi di batterio: una volta attaccata la pianta si moltiplica nei vasi conduttori, li ostruisce e impedisce il trasporto di acqua e nutrienti dalle radici al fusto e alle foglie. La conseguenza è che le piante infette si seccano completamente.
Legna di ulivo: come recuperare i tronchi secchi
Le grandi quantità di legna di ulivo degli alberi seccati dalla Xylella si possono trasformare facilmente in legna da ardere.
Per combattere il batterio e contenere la sua diffusione, tre sono gli interventi previsti a livello normativo:
per zone di confine e per alberi sani, PREVENZIONE e MONITORAGGIO;
per zone ed alberi infetti, MONITORAGGIO ed ELIMINAZIONE TEMPESTIVA degli OLIVI INFETTI;
per zone ed alberi ormai secchi, il legname può e deve essere tolto dall’ambiente per venire riciclato previa comunicazione ed autorizzazione della Regione Puglia al fine di permettere la piantumazione di nuovi alberi.
Nell’ottica di spronare questo ciclo virtuoso di rinascita, noi della BIOCOCCO SRL commercializziamo legna da ardere di ulivo di alberi ahi noi morti e seccati a causa del batterio e di cui verifichiamo la presenza di regolare autorizzazione all’estirpazione.
Ci teniamo a ricordare, infatti, come il batterio una volta compiuta la sua azione devastante e aver portato alla morte l’albero di ulivo abbandona la pianta, rendendola perfetta da utilizzare come legna da ardere. Si tratta, in conclusione, di assicurare l’utilizzo della pianta anche da morta, per cucinare o riscaldare gli ambienti e, se vuoi acquistare questo prezioso materiale, ti invitiamo a visitare il sito www.biococco.com